sabato 25 settembre 2010

Il Centro Balducci di Zugliano, un faro per il Nordest

In questi giorni si è svolto tra Udine e i Laghi di Fusine nel Tarvisiano il convegno “Spiritualità per umanizzare il mondo”, organizzato per la diciottesima volta dal Centro Balducci di Zugliano, di cui è presidente don Pierluigi Di Piazza. A questi appuntamenti di fine estate partecipano persone da molti paesi del mondo, in particolare dall’Africa e dall’America Latina, per riflettere e testimoniare sulle esigenze della giustizia, della legalità, della pace, dei diritti umani, dell’accoglienza, della convivenza. Quest’anno l’attenzione era concentrata in particolare sulla terra, l’acqua, l’ambiente vitale. Per questo la conclusione della tre giorni di interventi e dibattiti si è tenuta sulle rive del lago superiore di Fusine, con la dichiarazione da parte dei rappresentanti di vari popoli nelle rispettive lingue dell’assunzione di responsabilità per un’etica mondiale, per la salvaguardia dell’ambiente.
Nella serata introduttiva, oltre a don Pierluigi, hanno parlato il vescovo cileno della  Patagonia Luis Infanti de la Mora su “Dacci oggi la nostra acqua quotidiana”, la teologa della Liberazione del Brasile Ivone Gebara su “L’anima femminile e il volto materno di Dio nella teologia della liberazione con tutti gli esseri viventi”, e una delle personalità più eminenti della teologia europea degli ultimi decenni, Jurgen Moltmann su “Una religione comune della Terra. Religioni mondiali in una prospettiva ecologica”. Mi riprometto di tornare sull’intervento di Moltmann, di grandi prospettive teologiche contemporanee.
Voglio qui segnalare la forte testimonianza, per la cristianità del territorio legato all’antica Aquileia, di questo centro culturale dedicato ad Ernesto Balducci, intellettuale e profeta del post concilio italiano, creato attorno alla canonica di Zugliano, dove don Pierluigi Di Piazza, carnico di Tualis, è parroco da oltre vent’anni. Quando si trattò di impiegare i soldi stanziati dalla Regione nel dopo terremoto per ristrutturare la canonica di Zugliano, don Pierluigi pose subito delle condizioni: non volle che si facesse la villa del prete; non volle che si ristrutturassero gli spazi per farne ambienti chiusi e riservati solo ai bigotti. Mise quindi a disposizione alcune stanze della canonica a famiglie emigrate dai Balcani e via via negli anni si crearono nuovi alloggi, fino a raggiungere l’attuale accoglienza di oltre 50 persone immigrate di varie nazionalità. Don Pierluigi ha fatto del Centro Balducci un luogo di ospitalità e di promozione culturale, unendo l’offerta della casa, del cibo, la ricerca del lavoro, con il dibattito culturale sui temi legati alla giustizia, alla pace, alla solidarietà, in un contesto sociale ed ecclesiale spesso sordo e disattento a questi problemi. Infatti nel Nordest dove la maggioranza degli elettori vota Lega Nord, dove l’egoismo sociale fa chiudere occhi e menti ai problemi degli immigrati, dove la stessa Chiesa parla sottovoce per non perdere offerte, il Centro Balducci è diventato un punto di riferimento per uomini e donne di buona volontà nel esprimere solidarietà concreta e nel proporre nuovi valori cristiani, fuori dagli schemi e dai paludamenti della religione ufficiale. Infatti a Zugliano si confrontano fedi diverse, vi ha parlato il Dalai Lama, si pratica l’ecumenismo e il dialogo interreligioso. Si riesce ad intravvedere come la religione cattolica possa ancora parlare un linguaggio comprensibile alla gente motivata da una fede coerente con il vangelo di Gesù.
Don Pierluigi si lamenta della sostanziale indifferenza con cui la Chiesa ufficiale di Udine tolleri la sua attività di testimone credibile del messaggio evangelico. Ma per chi, come noi, vive in una diocesi dove non c’è nessun dibattito, nessuna iniziativa e luogo d’incontro per rivedere criticamente la presenza della Chiesa nella società, è una bella speranza poter guardare a un faro ad est, nella direzione di Aquileia, come è il Centro Balducci e il suo animatore, don Pierluigi Di Piazza, profeta della pace e della nonviolenza, fuori dagli schemi del potere clericale.

Lucio Eicher Clere (Lo spirito di Gioele)

1 commento:

  1. Eccezionale esempio del potere del Vangelo in azione, un potere semplice ma rivoluzionario e, proprio per questo, da sempre e per sempre inviso a chi non rientra tra i 'deboli e i semplici della terra'.

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